EUROBOND SI, EUROBOND NO. COSA SONO?

Con la diffusione del coronavirus ed in vista della imminente crisi economica che si abbatterà sull’eurozona, si parla sempre più spesso di eurobond.

Ma cosa sono? e come possono aiutarci ad uscire dalla crisi?

Partiamo con il dire che sono ancora in fase di progettazione e non si sa se verranno mai emessi, questo a causa dell’opposizione dei paesi appartenenti all’eurozona con un basso debito pubblico.

Infatti, gli eurobond sono un meccanismo di ridistribuzione dei debiti a livello europeo, attraverso l’emissione, da parte della BEI (banca europea per gli investimenti), di obbligazioni del debito pubblico degli stati, la cui solvibilità è garantita congiuntamente dai paesi membri dell’eurozona.

È ovvio quindi che gli stati molto indebitati spingano per l’emissione di questi titoli, mentre quelli poco indebitati vi si oppongano.

Gli eurobond vennero teorizzati per la prima volta nel 2011 durante la crisi del debito sovrano, ma non ne venne messa in atto la realizzazione causa la ferma opposizione di alcuni stati.

Ultimamente è stato rispolverato questo progetto, poiché, come afferma Carlos Costa, membro del consiglio BCE, al covid19 potrebbe seguire una seconda crisi del debito sovrano, quindi, una migliore distribuzione dei debiti ed una maggiore coesione a livello europeo è indispensabile per evitare il rischio di default.

Ad oggi sono stati presi in considerazione tre metodi d’approccio agli eurobond, in base al grado di sostituzione che si vuole ottenere rispetto agli attuali titoli di stato.

Le tre opzioni sono: una sostituzione completa, una sostituzione parziale con garanzia solidale o una sostituzione parziale senza garanzia solidale, cioè limitata ad una nicchia di stati che rispettino particolari obblighi fiscali.

Gli stati a capo dell’opposizione agli eurobond sono: Germania e Olanda. essi sostengono che le attuali contromisure, come il MES (meccanismo europeo di stabilità), anche detto “fondo salva stati”, bastino a fronteggiare l’imminente crisi e temono che gli eurobond possano portare con sé un rischio di azzardo morale, cioè, sentendosi protetti dall’eurozona i singoli stati, potrebbero rischiare più di quanto si possano permettere, facendo ricadere le conseguenze anche sugli altri membri.

Gli stati che spingono di più per l’emissione di questi titoli sono: Italia, Spagna e Francia, che sostengono invece, che le misure vigenti non possano prevenire la futura crisi e che l’Europa necessiti una maggiore unione economica ed una migliore e unitaria gestione dei debiti. Al punto che l’ex primo ministro Mario Monti afferma che vedremo o la nascita degli eurobond o la morte della BCE, che si allontanerà sempre di più dal modello di banca indipendente e apolitica voluto in Europa.




Scrittore: Federico Ruggieri



Fonti:

https://www.iltempo.it/news-adn-kronos/2020/03/25/news/coronavirus-monti-senza-eurobond-muore-bce-olanda-ricordi-suoi-paradisi-fiscali-1302055/

http://www.treccani.it/enciclopedia/eurobond_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/

https://www.wallstreetitalia.com/coronabond-eurobond-coronavirus/

https://www.professionefinanza.com/cosa-sono-gli-eurobond/

https://it.wikipedia.org/wiki/Eurobond



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