È scoppiata una nuova bolla speculativa, e questa volta a scoppiare, è toccato al mercato della cannabis in America (Nasdaq).
Quando parliamo di bolle speculative, ci riferiamo a quella particolare fase di mercato "caratterizzata da un aumento considerevole e ingiustificato dei prezzi di uno o più beni, dovuto ad una crescita della domanda repentina e limitata nel tempo." Di conseguenza, quando questa domanda finisce, ci ritroviamo con un eccesso di offerta che non trova controparte all'interno del mercato. Questo fa "scoppiare" la bolla e fa crollare i prezzi in maniera altrettanto repentina.
Negli ultimi anni, grazie alla legalizzazione della cannabis (sia per scopi terapeutici che ricreativi) da parte di molti stati sparsi nel mondo, si è venuta a formare una "corsa alle azioni" da parte di numerosi investitori, portando il mercato delle “cannastocks”, le società quotate che operano nel settore della cannabis legale che in questi anni si sono quotate in Borsa, a subire una crescita smisurata del valore delle proprie azioni per poi raggiungere il picco massimo di valore a settembre dello scorso anno (2018), raggiungendo quotazioni che poco rispecchiavano il vero valore delle stesse aziende: valevano oltre 10 volte il loro patrimonio e ben 64 volte i ricavi. Raggiunto il picco massimo, era da aspettarsi una rapida ricaduta che si è verificata nel corso di quest'anno, dove il mercato ha perso circa 30 miliardi di dollari in capitalizzazione.
Le aziende che ne hanno più risentito sono le prime 3 per valore:
- La Tilray (Canadese) che passa da un valore di quasi 20 miliardi a settembre 2018 a soli 2,1 miliardi di oggi (-90%).
- Canopy Growth da 11,1 miliardi a settembre 2018 a 6,1 miliardi di oggi (-63%).
- Aurora Cannabis da 8 miliardi a settembre 2018 a 2,7 miliardi (-67,8%).
A cosa può essere dovuto questo evento? La maggior parte degli investitori nelle cannastocks sono di piccole dimensioni, piccoli risparmiatori che hanno messo il loro capitale a disposizione di queste aziende per "cavalcare l'onda della legalizzazione" messa in atto da molteplici stati. La maggioritaria presenza di questi risparmiatori e la relativa assenza di investitori istituzionali, porta il mercato ad essere più volatile e facilmente soggetto alle variazioni di umore portando spesso le persone a "seguire il gregge" e ad agire senza pensare attentamente. Ad oggi il valore sul mercato è rientrato quasi nella norma, con multipli stabilizzati rispettivamente a quota 1,87 e 8,5 volte, valori che sono comunque superiori alla media, ma che risultano normali in mercati relativamente nuovi e con ancora margini di crescita.
Fonti:
-https://www.ilsole24ore.com/art/scoppia-bolla-cannabis-borsa-fumo-quasi-30-miliardi-ACIi9X0?refresh_ce=1
-https://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_speculativa