DOT COM BUBBLE: A VENT'ANNI DALLO SCOPPIO

Venti anni fa scoppiava la bolla Dot com,. Oggi, in questo articolo, cercheremo di capire cosa è successo.

Quando parliamo di bolla DOT-COM, o bolla internet, ci riferiamo a una bolla speculativa correlata alla scoperta delle nuove tecnologie informatiche. Sviluppatasi tra il 1997 e il 2003, ha portato alla crisi della maggior parte delle aziende legate al settore tecnologico e alla new economy.

Tutto iniziò nel 1994 quando Netscape, la prima società a sviluppare un browser grafico di successo, nata dalla mente geniale di Marc Andreessen, si quotava in borsa. Questo evento segnò una rivoluzione, dando via ad un nuovo ciclo economico: la new economy. Contrapponendosi alla old economy, basata prevalentemente sul settore manifatturiero, questa fase ha rappresentato un impetuoso sviluppo in ambito tecnologico, informatico e digitale.

In pochi anni si assistette ad un sorprendente sviluppo di aziende operanti nel settore internet, o più generalmente informatico, chiamate appunto Dot-com companies. Molte di queste società erano scarsamente capitalizzate, prive di piani aziendali o addirittura di profitto. Ma con il mercato finanziario che spingeva in quel settore, molte start-up iniziarono una vera e propria corsa a diventare grandi in poco tempo. Molte compagnie abbandonarono le loro responsabilità fiscali, investendo una fortuna in marketing, per differenziare il proprio brand dai competitori. Alcune start-up spesero fino al 90% del loro budget in advertising.

Con la convinzione del mercato che le società in oggetto avrebbero prodotto dei profitti in futuro, i prezzi delle azioni continuavano ad aumentare. Se a questo scenario aggiungiamo la speculazione individuale sulle azioni e la presenza di numerosi venture capital, è facile capire come il mercato si fosse auto –alimentato, creando un ambiente in cui molti investitori trascurarono i tradizionali parametri di valutazione come il rapporto prezzo-utili, facendosi guidare dalla componente psicologica.

Il bull market (mercato rialzista) portò il NASDAQ (l’indice dei principali titoli tecnologici) a raggiungere il suo massimo storico il 10 marzo del 2000 di 5.132,52 punti nel trading intraday prima di chiudere a 5048.62 punti. E’ infatti nel Marzo del 2000 che si manifestò l’evento che fece vacillare le aspettative degli investitori. L’ago che fece scoppiare la bolla fu la pubblicazione, in quello stesso mese, dei bilanci delle società quotate che crearono sfiducia tra gli investitori, mettendo in dubbio la profittabilità di investimento in società del comparto.


Grafico che mostra il crollo delle dot-com.

Fonte: Pinterest.it

Il lunedì seguente cominciò il panic selling, che portò il NASDAQ a perdere il 9% in soli 3 giorni. Nel corso del 2001 molte Dot-com companies fallirono o furono oggetto di acquisizioni o fusioni. Quattro anni dopo, nel 2004 , solo il 50% delle società quotate erano ancora attive. Tuttavia, le quotazioni non avevano nulla a che vedere rispetto ai loro massimi riscontrati nel pieno della bolla.

Come sempre ci sono vinti e vincitori. Tra coloro che riuscirono a resistere al crollo troviamo sicuramente Apple, Amazon ed eBay che non solo riuscirono a rialzarsi, ma che ad oggi sono leaders della new economy.



Scritto da: Beatrice Terenzi



Fonti:

trading jurnal: https://trading-blog.assistenzabrokers.it/bolla-dot-com-crollo-mercati 

investopedia https://www.investopedia.com/terms/d/dotcom-bubble.asp

money.it https://www.money.it/bolla-dot-com-potrebbe-accadere-di-nuovo

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.
QUESTO SITO È STATO CREATO TRAMITE