COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DA QUESTA CRISI?

Negli ultimi giorni la situazione coronavirus sembra essere sfuggita di mano, infatti sia gli infetti che le vittime continuano ad aumentare. Tuttavia con questo articolo vorrei analizzare il danno economico derivante da questa epidemia.

Al giorno d’oggi si ipotizza una recessione maggiore all’1% del Pil nel 2020 se l’epidemia inizierà a stabilizzarsi entro la fine di marzo, ma nel caso peggiore in cui il virus continui a dilagare tutto l’anno si prevede un crollo maggiore al 5,5% del Pil, un crollo simile si verificò nel 2009, anno in cui il debito pubblico passò dal 102% al 112% del Pil. al giorno d’oggi il debito pubblico è pari al 135% del Pil, quindi ciò che mi chiedo è: “sarebbe sostenibile un tale crollo per l’economia italiana?”.



Cause di questo danno economico sono: il danno al turismo, che copre il 13% del Pil tricolore, il crollo del prezzo della soia di cui l’Italia è primo produttore in Europa e lo “stallo” produttivo in cui sono cadute Veneto e Lombardia che da sole totalizzano più del 30% del Pil.

La stima al giorno d’oggi è che l’arresto dell’economia porterà nel 2020 alla chiusura di 30000 imprese, dunque, al fine di riattivarla, la BCE dovrà intervenire pompando liquidità, cioè prestando soldi alle banche così che possano finanziare le piccole- medie imprese, come, d’altronde, ha già fatto il governo cinese. Come previsto, la BCE ha pompato il quantitative easing già promesso ma la dichiarazione di Christine Lagarde ha deluso profondamente le aspettative dell’unione europea che, oltre ad un aumento della liquidità in circolazione, si aspettava anche un taglio dei tassi per poter alleggerire la situazione.



Credit: Federico Ruggieri


Fonte: https://www.corriere.it/economia/opinioni/20_marzo_09/virus-pil-italia-gia-recessione-bce-prepara-armi-reagire-tra-pochi-giorni-bccdfc66-6214-11ea-9897-5c6f48cf812d.shtml

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