Secondo recenti stime pubblicate dal Parlamento europeo, ogni cittadino europeo consuma circa 14 tonnellate all'anno di materie prime, materiali che si trasformano in quasi 5 tonnellate di rifiuti ogni anno. Come possiamo fare per ridurre questi sprechi e riuscire a trarre benefici sia ecologici che economici? Ecco che entra in gioco l'economia circolare.
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che punta ad allungare e massimizzare il ciclo di vita dei prodotti promuovendo un continuo riutilizzo e riciclo dei beni prodotti. In questo modo riduciamo gli sprechi al minimo e incrementiamo la creazione di valore , risparmiando sulle materie prime da introdurre nel ciclo produttivo dei beni. Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation, economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».
Per fare questo è importante abbandonare il concetto lineare "take-make-dispose", ovvero " prendi, produci e getta", predominante fin dai tempi della rivoluzione industriale, e passare ad un meccanismo più ecosostenibile e giusto. Il meccanismo è semplice: là, dove prima i beni venivano prodotti, utilizzati e infine gettati, l'economia circolare porta a produrre, utilizzare, riutilizzare o aggiustare e riciclare per poter essere nuovamente introdotti nel ciclo produttivo.
Sempre secondo la Ellen MacArthur Foundation l'economia circolare si basa sui seguenti 5 principi fondamentali.
Fonte immagine: Ellen MacArthur Foundation
Passando ad analizzare gli impatti economici e i numeri relativi che rappresenterebbero questo modello di economia, sempre secondo il Parlamento europeo, le imprese europee otterrebbero un risparmio netto di 600 miliardi, pari all’8% del fatturato annuo, e ridurrebbero nel contempo le emissioni totali annue di gas serra del 2-4%. Altri vantaggi (sempre parlando in ambito economico, per non parlare dei benefici generici sull'ambiente ) sono l'aumento della competitività e incremento dell’occupazione che viene stimata intorno a 580.000 posti di lavoro nell'immediato futuro. Mentre in generale, attuare misure aggiuntive per aumentare la produttività delle risorse del 30% entro il 2030 potrebbe far salire il PIL quasi dell’1% e creare oltre 2 milioni di posti di lavoro rispetto ad uno scenario economico basato sul concetto lineare precedentemente esposto.
Fonti:
-https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/economia_circolare/ce_economia_circolare_depliant.pdf
-http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20151201STO05603/economia-circolare-definizione-importanza-e-vantaggi
-https://www.economiacircolare.com/cose-leconomia-circolare/
-Ellen MacArthur Foundation
-Google immagini ( foto copertina)