Dopo aver ampiamente trattato l'argomento dei "cigni neri" (Link sulla parola), possiamo ormai capire la gravità di questi eventi inaspettati e catastrofici. Ma cosa succederebbe se il prossimo cigno non fosse nero ma verde?
La Banca regolamenti internazionali (istituzione regolatoria di supporto per le banche centrali mondiali e per il Financial Stability board (organismo internazionale con il compito di monitorare il sistema finanziario mondiale)) ha rilasciato un comunicato in cui fa intendere la gravità di ciò che sta succedendo ora nel mondo con lo scottante argomento del Climate change: il prossimo cigno "nero" porta con se le potenzialità della più grave crisi finanziaria sistematica della storia dell'uomo e a causarla saranno proprio i cambiamenti climatici che si stanno abbattendo in lungo e in largo sul mondo, dall'Australia all'Amazzonia. Perché questa particolare gravità rispetto agli altri cigni neri? Questo può essere spiegato grazie al fatto che i cambiamenti climatici hanno come conseguenze dei disastri naturali che, oltre a danneggiare i territori e quindi l' economia dei paesi danneggiati, causano molti morti tra le popolazioni colpite e quindi rappresentano un vero e proprio rischio per la nostra specie.
Per fronteggiare queste problematiche le banche sono invitate a non adottare la politica del wait and see (aspetta e guarda), ma sono incitate ad intraprendere un comportamento pro-attivo e quindi volto ad agire per prevenire le problematiche future.
Come sappiamo i cigni, neri o verdi che siano, risultano imprevedibili e non calcolabili tramite i normali modelli basati sulle serie storiche (probabilità misurate sulla base di eventi passati) sarà quindi necessario ricorrere a nuovi modelli basati su scenari predittivi che tengano conto anche delle reazioni a catena.
COME CAMBIERÀ IL CLIMA DA OGGI AL 2100. Ed ecco come si evolverà la situazione secondo gli esperti nei prossimi 85 anni: il grafico di sinistra mostra lo scenario più ottimistico, secondo il quale le emissioni di gas serra verranno pesantemente limitate. Nononstante gli sforzi, le temperature sono destinate a salire ancora di 0,7 °C. A destra lo scenario più catastrofico, ossia un aumento costante, ai ritmi attuali, delle emissioni di CO2 e altri inquinanti. Come si può vedere, in queste condizioni, le temperature potrebbero aumentare anche di 10 °C.
Fonte: Focus.it
Si ritiene perciò necessario che le banche e le istituzioni di tutto il mondo facciano convergere il loro impegno in azioni mirate a contenere il cambiamento climatico e a contrastarlo cercando quindi di non farsi cogliere impreparate. Oltre a questo sarebbe utile che la geopolitica e le disuguaglianze fossero messe da parte e che, in primis i paesi più grandi, facessero fronte comune per poter affrontare il futuro del pianeta in maniera decisa e per non farsi cogliere alla sprovvista e poi sommergere dagli eventi.
Sappiamo benissimo che la transizione dai combustibili fossili (petrolio e carbone ecc) al rinnovabile (energia solare, eolica ecc) avverrà. Quindi la domanda non è se, ma quando.
Fonti:
-https://www.ilsole24ore.com/art/il-climate-change-causera-prossima-crisi-finanziaria-e-potrebbe-essere-devastante-ACNxE6CB