I tempi del coronavirus sono duri per tutti: i cittadini comuni devono fare i conti con notevoli restrizioni lavorative mentre imprese leader di settore come Fiat Chrysler Automobilies N.V, l’evoluzione della notissima azienda produttrice di automobili italiana, la Fiat, sono costrette a rivedere i loro piani di produzione in modo piuttosto drastico. FCA, nata nel 2014 dalla fusione dell’italiana Fiat S.p.A e dalla statunitense Chrysler Group, è l’ottava casa automobilistica al mondo per numero di veicoli venduti sul mercato con un fatturato che nel 2018 ha toccato i 110 mld. Il gruppo è inoltre quotato sia nel principale indice borsistico italiano, il FTSE MIB, sia nella borsa di New York, il NYSE.
Dalle principali testate giornalistiche italiane e non, oggi apprendiamo una notizia piuttosto forte che deve essere analizzata e compresa tenendo conto del danno causato dal virus a tutti i principali mercati globali: FCA ha deciso di chiudere fino al 27 marzo 2020 alcuni dei principali stabilimenti produttivi in Europa, la maggior parte dei quali in Italia. Decisione presa subito dopo quella riguardante la sanificazione degli ambienti in cui viene portata avanti la produzione, e che si unisce al coro delle scelte fatte dalle principali case automobilistiche europee. Infatti anche PSA, produttore francese di Peugeot e Citroen, ha deciso di fermare la produzione così come un’analoga decisione è stata presa dagli organi decisori di Ferrari S.p.A con la chiusura degli stabilimenti di Maranello e Modena.
La scelta di fermare parte della produzione è legittimata dall’esigenza di rispondere repentinamente all’interruzione della domanda e di ottimizzare la fornitura degli ordini ricevuti. Ovviamente la governance di FCA adottando una misura di questa caratura si prepara a rilanciare in modo oculato la produzione quando le condizioni del mercato lo consentiranno.
Chiaramente dinamiche così rilevanti hanno un effetto negativo sulle quotazioni in borsa, infatti il titolo di FCA oggi, dopo aver deciso di bloccare la produzione, è tra i peggiori in listino (-14,3%). Male anche il titolo della Juventus Football Club (-8,72%) gestita tramite la famiglia Agnelli dallo stesso gruppo che guida FCA: EXOR.
Fonti:
https://www.repubblica.it/economia/2020/03/16/news/coronavirus_fca_chiude_la_maggior_parte_degli_stabilimenti_in_europa-251405823/
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/03/16/borsa-milano-crolla-9fca-maglia-nera_bfe12e1f-36b7-4de2-ade2-194c72f9abbe.html