NAPSTER E LA NASCITA DEL FILE SHARING PIRATA

  NAPSTER: il software che rivoluzionò il mondo della musica

Nel maggio del 1999, Shawn Fanning e Sean Parker lanciarono la piattaforma pirata che cambiò per sempre l'industria musicale, il copyright e la condivisione online.

L’idea nacque in una chat room: un utente sotto il nickname “napster” (il suo vero nome è Shawn Fanning) racconta di voler creare un software in grado di condividere tra i computer su cui è installato la musica contenuta nei rispettivi hard disk, il tutto su base volontaria. Si trattava di una vera e propria sharing economy. L’idea piacque molto a Sean Parker, un aspirante imprenditore di soli 18 anni.

I due decisero di incontrarsi per sviluppare meglio l’idea. Il software venne completato nella primavera del 1999 e lanciato ufficialmente sul finire di maggio di quello stesso anno.

Da allora, nulla fu  più come prima!

ll programma – che prende il nome dal nickname di Fanning – era un software per lo scambio di file peer to peer (P2P), ovvero una rete paritaria in cui le transizioni avvenivano direttamente tra i clienti. Napster perciò consentiva di cercare qualsiasi canzone: era sufficiente che fossero presenti su uno dei computer che utilizzavano il programma per poterle scaricare gratis e poi metterle a propria volta in condivisione con tutti gli altri utenti.

Il programma è un successo: a cinque mesi dal lancio, su Napster erano presenti 4 milioni di canzoni; a marzo del 2000 gli utenti erano oltre 20 milioni e i numeri erano in rapida crescita.


Shawn Fanning, co-fondatore di Napster sulla copertina del TIME

Fonte: https://auralcrave.com


Tutto ciò però non passò indisturbato e l’industria musicale, in particolare la Record Industry Association of America (Riaa), che si ritrovava tutte le proprie canzoni presenti gratuitamente su Napster, decise di agire. Grazie a questo programma infatti gli utenti potevano mettere in condivisione anche file protetti da diritto d’autore; ma scaricare quest’ultimi è reato!

Così nel 2001, partirono le prime denunce verso gli utenti.

Il caso divenne eclatante quando i Metallica, vedendo una propria demo inedita resa scaricabile anzitempo sulla piattaforma, fecero causa direttamente a Fanning e Parker per violazione di copyright.

I tribunali non impiegarono più di tanto a decidere che Napster violava le norme del Digital Millennium Copyright Act e chiesero la chiusura del software.

La prima sentenza del 24 settembre 2001 prevedeva un risarcimento di 26 milioni per i danni passati, per utilizzo non autorizzato di brani musicali e 10 milioni di dollari per royalties future. Per pagare queste parcelle, Napster tentò di convertire il servizio da gratuito a pagamento. Un prototipo fu testato nella primavera del 2002, ma non fu mai reso pubblicamente disponibile.

Fu così che, a due anni dal lancio, Napster fu costretto a chiudere i battenti. Questo non scoraggiò coloro che furono incoraggiati dai due fondatori della piattaforma. Nel giro di poco tempo, nacquero una miriade di cloni della creazione di Parker e Fanning, che renderanno il download illegale di musica, e più avanti anche di film e serie tv, una prassi quotidiana per un crescente numero di utenti della rete.

Kazaa, Gnutella, Emule, DC++, Audio Galaxy e Soul Seek (alcuni ancora oggi in attività) sono solo i più noti tra i software che riprendono – con importanti migliorie – lo stesso concetto del peer-to-peer sfruttato da Fanning e Parker.

Fu così che due ragazzi cambiarono per sempre il mondo dell’industria musicale!





Scrittrice: Beatrice Terenzi




Fonti:

  • https://www.wired.it/attualita/tech/2019/06/01/napster-20-anni-dopo-storia-sean-parker/
  • https://www.advister.it/napster-la-storia/
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Napster
  • https://leganerd.com/2013/07/08/napster/
Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.
QUESTO SITO È STATO CREATO TRAMITE